Girando la Maremma: Massa Marittima

Itinerari, percorsi, scoperte per una giornata nella Maremma Toscana
MASSA MARITTIMA

Scoprire la Maremma attraverso i luoghi più caratteristici ed interessanti da visitare ci ha portato a parlare, in primis, di Massa Marittima, forse la cittadina (anzi città come rimarcano fieramente i Massetani) più importante da un punto di vista storico-artistico.

Massa Marittima è raggiungibile esclusivamente in auto o in autobus non avendo una stazione ferroviaria. I collegamenti sono garantiti dagli autobus della Tiemme con corse frequenti da Follonica e da Grosseto.

Segnaliamo questo link dove potrete calcolare il vostro percorso e scegliere gli orari più adatti alla vostra visita: http://www.tiemmespa.it/index.php/Viaggia-con-noi/Calcola-percorso

Usando invece l’automobile conviene raggiungere Follonica (circa 40 Km da Grosseto) e prendere la Via Massetana che vi accompagnerà sino al centro della cittadina.

Distante pochi Kilometri dal mare (si arriva alla spiaggia in dieci minuti di auto), Massa prende il nome da “Maritima Regio”, ovvero la denominazione che la zona costiera della Maremma aveva sin dal IX secolo e di cui Massa era il centro più importante.

Massa Marittima ha origine antiche ed è divisa in “Città Vecchia” (la parte più antica) e “Città Nuova” (espansione cittadina che ebbe luogo dal 1228 in avanti).

Le origini delle fortune di Massa Marittima sono legate allo sfruttamento delle miniere delle vicine “Colline Metallifere” (argento e rame in età antica, pirite, magnetite e gesso successivamente) ed il suo declino all’esaurirsi periodico delle risorse minerarie ed all’imbarbarimento di tutto il territorio Maremmano legato alle varie epidemie di malaria che condizionarono la vita sociale di questo scorcio di Toscana per almeno quattro secoli prima di essere debellata durante il 1900.

Sede vescovile sin dall’anno 1000, Massa Marittima ha una lunghissima storia fatta da dominazioni perpetuate dalla vicina Siena, dal lungo periodo mediceo e perfino da un lungo assedio dell’esercito Spagnolo capitanato da Carlo Gonzaga. Il momento storico comunque più caratteristico e fieramente ricordato sino ai giorni nostri fu quello dal 1255 al 1337 quando Massa Marittima si era costituita in libero comune arrivando persino a coniare moneta propria.

Il nostro personale percorso di scoperta della cittadina necessita di una sola caratteristica, quella di affrontarlo in una giornata non piovosa (cosa tra l’altro non difficile in Maremma dove il clima è mite per tutto l’anno e dove la pioggia cade con molta parsimonia) visto che si svolge interamente a piedi ed in luoghi spesso aperti.

Il nostro invito è di arrivare sino in centro storico, ai piedi di “Piazza Garibaldi” scendere alla fermata dell’autobus o sistemare l’auto nell’attiguo parcheggio (a pagamento). Scesi dal mezzo ci troviamo proprio di fronte al primo step del nostro percorso:

L’Albero dell’abbondanza” , un dipinto risalente al XIII secolo dove è raffigurato un grande albero con dei peni maschili al posto dei frutti. L’Affresco è un simbolo di fertilità ed aveva probabilmente una funzione beneaugurante ma, visto la tematica particolare raffigurata, è stato a lungo dimenticato e restaurato solo recentemente. Dopo la sosta e la foto di rito il consiglio è di prendere un caffè in uno dei bar della Piazza, magari in un tavolo all’aperto e gustarsi l’esterno del Duomo, capolavoro dell’architettura romanico-gotica e risalente all’ XI secolo. Una volta entrati all’interno (dopo aver pagato il caffè mi raccomando…) del Duomo si rimane impressionati dall’estrema luminosità e  dai particolari e dall’aspetto curatissimo. Potrete ammirare la Fonte Battesimale (del tardo 1200), La Madonna delle Grazie (attribuita a Duccio di Boninsegna) e L’Arca di San Cerbone (a cui la Chiesa è dedicata), capolavoro del senese Goro di Gregorio. Proprio di fronte al Duomo si trova il “Palazzo Pretorio” (già sede dei Podestà) che, da alcuni anni, ospita i principali musei civici che sono un’altra tappa imprescindibile del tour cittadino.

Il Museo Archeologico, presenta materiali di età neolitica ed etrusca che testimoniano le origini antiche degli insediamenti pre-cittadini, mentre la Pinacoteca raccoglie le opere di artisti che hanno svolto un ruolo importante nella storia cittadina. All’interno, infatti, si trovano opere di Sebastiano Folli, Ambrogio Lorenzetti e Sano Di Pietro.

A questo punto, dopo tanto mirare, non c’è niente di meglio che una bella passeggiata. Svoltando a sinistra proprio accanto al Duomo, ci si inoltra in un complesso di gallerie (tra l’altro usate come rifugio durante la seconda guerra mondiale) che attraversano in modo sotterraneo tutta la “città vecchia” in un gioco di luci e di odori veramente unici e dove sembra di respirare l’aria dei tempi passati.

Queste stesse gallerie ospitano il Museo della Miniera, in cui si documentano le tecniche di scavo e la vita nelle miniere dei secoli scorsi.

Mangiato un boccone senza allontanarsi dalla Piazza (nelle viuzze laterali sono molte le opportunità con locali e taverne molto carine ed invitanti) ci si incammina verso Porta alle Silici in una passeggiata di pochi minuti. Qui, nell’odierna Piazza Matteotti, si erge l’ingresso della Città Nuova, figlia delle guerre con Siena e della spartizione della città che avvenne nei secoli bui.

Proprio al centro della Piazza svetta la Torre del Candeliere o dell’Orologio. La Piazza è attorniata da case antiche e la Torre, con il suo lungo Ponte che si unisce alla mura, è un’immagine talmente suggestiva che non possiamo privarci il lusso di visitarla.

La Torre del Candeliere è visitabile (per orari e prenotazioni : 0564.902289) durante tutto l’anno e vede tutta una serie di saliscendi (spesso tra un piano e l’altro si passa singolarmente) sino ad arrivare all’esterno della Torre dove un panorama mozzafiato ci concilia con il mondo intero.

La Fortezza dei Senesi dista pochi passi dalla Torre. L’antico Palazzo ospita attualmente, nella caratteristica Piazza D’armi, il Museo di Storia ed arti delle Miniere. Questo secondo omaggio culturale al mondo minerario della città è un altro punto fermo della nostra visita. Qui, più che in ogni altra parte, si respira realmente la Maremma Toscana, i suoi luoghi, le sue tradizioni e l’aspetta duro ma sincero della vita della sua popolazione dalle lontane origini sino all’ultimo dopo guerra.

Al suo interno tanti sono i documenti, le esposizioni di minerali, gli strumenti e gli attrezzi, ma ciò che sorpende è l’incredibile collezione cartografica con l’esposizione del Codice Minerario Massetano, vero totem culturale e antropologico.

Per finire in bellezza la visita, prima di tornare in Piazza Garibaldi per valutare la bontà di una delle Pizzerie che offrono le proprie specialità, si fa un tratto di 5 minuti arrivando all’Antico Frantoio (nell’attuale Via Populonia) dove rivivere e portarsi via un piccolo pezzetto dei sapori della Maremma.

 

Link Utili:

http://www.museidimaremma.it/

https://www.coopcollinemetallifere.it/

http://www.comune.massamarittima.gr.it/

maremmatoscana2017